mestieri ( ultima parte,cosi mi tolgo il pensiero) 05.05.2008

Un paio di estati vendetti cianfrusaglie casalinghe al mercato ,e insomma, più che vendere mi veniva affidato l’onore e l’onere di scaricare e caricare tutta la roba in una macchina che ,non saprei come ,conteneva un’infinità di cose ,poi nel mezzo gridavo alle signore “ cose di casaaa,cose di casaaaa” che all’inizio mi sentivo ridicolo, dopo mi divertivo parecchio.
La pausa era una specie ingrassata di baguette da un chilo divisa per tre ,con la mortadella e il formaggio svizzero,gentilmente offerto dal titolare, e dalla signora ,che era sempre la, vicino alla cassetta di legno dei soldi,il registratore di cassa credo fosse in fase di invenzione.
Stavo bene con loro,mi pagavano onestamente, erano senza figli e con un bel pò di panza ciascuno.

L’ultimo lavoro semiserio era montare mobili,o perlomeno guardavo montare, ero il facchino di un’allegra compagnia di tre generazioni diverse.
Quello in mezzo prendeva scappellotti a raffica, a lui non perdonavano sbagli mentre io ero sottopagato ,per una stagione e un ragazzo ormai maggiorenne con le sigarette nel taschino della camicia che avrebbe ringhiato e detto vaffanculo con troppa facilità.
Quello in mezzo c’aveva i baffi, era piccolo ,silenzioso e credo prendesse qualche schiaffo pure a casa,la moglie veniva al negozio ogni tanto e non si limitava a dirgli le cose, gliele urlava.
Il vecchio vedeva tutto e si sentiva autorizzato ,per questo e per altro ,a farlo sentire al lavoro come a casa.
Diceva che cosi non prendeva vizi.

Fu l’anno ,o meglio gli anni delle bocciature a scuola, ben tre,questione ,prima di troppe assenze poi di condotta e infine credo una noia mortale.
Era che certi aprile o maggio o settembre, col mare a 4 chilometri,le vacanze a lavorare e una presunzione sulle mie capacità nel poter riprendere le lezioni perdute, non riuscivo proprio ad entrare in classe.
Ero l’unico maggiorenne di quella scuola che doveva farsi firmare le giustificazioni delle assenze dai genitori,dissero per il mio bene.
Solo che quando ero minorenne imitavo la firma dei miei alla perfezione,dopo i diciotto anni non feci altro che continuare.
Ma della scuola mi dirò più in la.

mestieri ( ultima parte,cosi mi tolgo il pensiero) 05.05.2008ultima modifica: 2009-10-10T11:15:02+02:00da ilpiccolobluff
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