Archivio mensile:settembre 2009

hai mai letto camus?… non più.

Più o meno a 16 anni avevo una fidanzata,e mentre eravamo tutti e tre insieme ,di nascosto, toccavo il culo alla sua amica …

si si si,pagherò tutto, …bla bla bla.

Non ne ero geloso , ovvio, conoscerò la gelosia più tardi,magari legata all’amore,ma un paio d’anni dopo, per quel momento niente da fare , non ero legato,ecco.

Lei invece lo era,i litigi per la gelosia si sprecavano,cioè erano sgridate più che altro che accettavo scrollando le spalle un pò, e mi lasciò per aver saputo che mentre era via mi misi con un’altra ragazza, non mi importava tanto chi , era uguale o lei o un’altra e le dissi:

-“ hai ragione scusa, ciao.”.

E’ che non ci potevo stare da solo(zoppià).


Matto
è qui in città
che sporche cose fa
tutta la notte a bere
e all’alba qualcuno inciamperà nel
matto
che abbraccerà
l’asfalto di città
brutto brutto affare
che la pioggia sistemerà

Questo di giorno,mentre di notte leggevo (rimettendoci una diottria).

Quello fu il periodo che lessi (oltre altro) le notti di salem, o almeno ci provai

perchè poco dopo la metà non riuscii più ad andare avanti.

Era paura allo stato puro,troppo di notte , troppo solo e lasciai quel libro a metà.

matto
è qui in città
e adesso che farà
tutta la notte a bere
qualcuno a casa non tornerà
sospetto
ma lui sarà
in mezzo alla città
a faccia in giù
che il tram a quell’ora non passa più
ma uno così che fa che aspetterà
forse una donna ce l’ha
e allora perchè non ci sta

Fu l’unico, fino ad adesso,ho sempre letto tutto ,magari li ho sospesi, ma sempre finiti, anche i brutti,pardon ,anche quelli che non mi piacevano, cercavo di arrivare alla fine, mi dicevo che prima o poi avrei trovato il motivo per cui lo scrittore

o l ‘editore hanno investito tempo e denaro per una cosiddetta opera sulla quale ne valesse la pena , anche o solo per una questione puramente commerciale, o infine per il bello dal punto di vista assolutamente personale dell’autore , insomma mi fidavo,certe volte non lo trovavo,ovviamente,ma mi attribuivo semplicemente il deficit, serenamente, ecco.

Cosi, mi regalano lo straniero

ma è matto, ah già
e adesso cosa si fa
lui non sa
che cosa vuol dire
è ancora notte
notte paura notte niente è sicuro
notte sonno leggero
rumore che salta al cuore
ma è solo un gatto
signore dorma ancora due ore
ciò di cui ha paura
può essere tutto non certo un gatto
e lui è là in mezzo a questa città
a faccia in giù
ubriaco che non si regge più
notte notte fantasia
paura e malattia
castelli di fortuna e di malinconia
notte è un numero vincente
un wisky che non sa di niente
con una che non va

Manca poco per finirlo , mi hanno detto che Meursault è da odiare, oppure se lo odio già a metà libro, o che lo odierò…

beh non so se lo odio, non ancora comunque, solo che non lo saprò mai, perchè ho deciso di lasciare il libro a metà.

Ho lasciato uno straniero nella sua aula di tribunale, e lo ritroverei la tra 10 anni , se dovessi mai cercarlo, e sarà bello come oggi, senza che nulla sarà cambiato.

Lo stavo diluendo davvero nel tempo , solo che non volevo la fine, mi sarebbe dispiaciuto troppo,perchè mi piaceva troppo,e forse lo avrei odiato forse no, non lo so, ma so che non volevo finisse, per questo lo lascerò la, a metà, con il segno ad oggi 27/12/2007 23.31.43 , un segnalibro .

notte paura notte niente è sicuro
notte sonno leggero
rumore che salta al cuore
ma è solo un gatto
signore notte freddo
sudore è un brutto tiro
per davvero
pensare che il cielo fuori è quasi
chiaro già meravigliosa città
e lui è là
che abbraccia il cielo a stento
abbraccia il mondo
che sente attraversagli la mente
fa una smorfia ridendo
al primo tram che sta partendo
notte notte fantasia
paura e malattia
castelli di fortuna e di malinconia
notte è un numero vincente
un wisky che non sa di niente
con una che non va

illogico?

Stupido magari ,ma cosa sarà mai un libro a metà tra tanti finiti.

Magari lo ricorderò più di altri, guardandolo sulle mensole del camino, o mi ricorderà più di altri, magari sarà un fermo immagine che lo terrà vivo e non letto e conservato come tanti altri ,nel pieno della sua bellezza, contro quello che il tempo aveva previsto, e magari è l’illusione che per una volta io possa averlo fregato.

Per questo e per altro che non dico che non attiverò i commenti a questo post, perchè ora non voglio sapere altro.

Punto .

2 + 2 fa sempre 4?

a che serve un blog? ne dicono ovunque blog blog, bla bla, cazzi ,mazzi e vaffanculo
e nessuno ne capisce niente, io scrivo per, poi si scrive per ,e per e per
tutte le cose che si scrivono,sfoghi ,cazzate, apparire , ho ho si ,anche
un blog è scrivere un post e metterlo giù cosi ,dopo una mail che solo il mittente accende e/o riaccende.
e un blog è dire e dirsi,e fottersene di chi passa, e inviare., e poi togliere tagliare, e pensarsi stupido per averlo fatto ,pensato ,pubblicato, perchè ti conoscono e sanno che non bluffi.
e ti dici amen.che fa. comincia a pesare si si .e ho sonno e oggi è una giornata lunga e le cose e le persone si avvicendano lasciando ombre fastidiose,e altre belle luci,per fortuna. Oblomov che torna fuori o un poco fuori ,Meursault è in carcere ora e non mi aiuta, ma non aiuta neanche se stesso,pare..
quando ci sono stato io ci ho provato ad aiutarmi ,ma non è servito, mi sa che non serve davvero.
e non è mai giusto ,no no non lo è quasi mai e sempre adattarsi e sempre dire ok, che mi sta pure sulla palle ok, è che rende ,tutto qua.
cos’è un blog, poi, chi passa lo sa cos’è?
ora io parlo con qualcuno ,si vede, ecco, ecco ecco, io non so cos’è un blog,ma di certo non volevo parlare con la gente cosi,ne voglio le carezze, mi spiace , le mani delle persone hanno spesso troppe cicatrici,e graffiano carezzando, ora invece, lo faccio dico e chiedo cos’è un blog?
e quindi questo è un blog, e io non so se voglio un blog, o un cesso per vomitare, dove entro leggo,mi leggo e mi dico , cazzo ,mentre tutto batte e niente genera!

ore 02 di un dicembre di un duemilasette che in fondo in fondo non m’ha ucciso.

professione Bloggher: Zoppìa al contrario -sabato 15 dicembre 2007

Ecco, arriva natale e siamo tutti più buoni, (bugie)
una donna: “sono passionale,mi piace la cioccolata e la salame,si vede dai brufoli.”.
e io: “mangia il crudo “,sorridendo per il salame.( mea culpa,non sapevo).
io però mi ricordo da ragazzo si usava spesso quel termine
è strettamente dialettale si usa ancora tra i vecchi,o tra le persone che non fanno tanto caso alla forma del detto o peggio( raramente scritto).
insomma mischiare dialetto e italiano non produce un buon suono, e aldilà del fatto che un dettaglio può uccidere una fantasia…
( e l’ha uccisa,non foss’altro per il bluff difficile da nascondere( ndr. brufoli e conseguenze simili))
resta una di quelle cose che ,anni fa ti faceva un pò ricchione ,cioè ti faceva apparire ricchione
e ti buscavi uno scappellotto tra capo e collo e se d’inverno,sai che male.
niente contro i gay, per carità, anzi, piacevoli serate non distano tanto lontano nel tempo,
diciamo 10 gg,o quasi,mischiati ad altri piacevolissimi diversamente ecco( grazie a Dio).
però vent’anni fa, ( canella ricorderà), faceva effetto ecco,
dovevi parlare dialetto stretto e avere almeno un paio di fidanzate per sembrare (che i gay non li hanno inventati da poco )nella norma
e poco importava se le interessate ne fossero al corrente
ma guai a lasciarle se non avevi già una strada da consumare in motorino o in macchina
con altri 4 a fumare marlboro rosse comprate in società ,coi finestrini chiusi
( perchè sono sempre cose d’inverno,d’estate c’erano le turiste al paese , e magari vicino casa).
La zita a prescindere.
e io , furbacchione mischiacarte di professione o peggio non ricordo uno status da single,che sia zoppìa?
il contrario intendo.

e un cielo guarda-venerdì 31 agosto 2007

come a voler rimarcare l’assoluto delle mie promesse eccomi qua
a ricominciare
come in pochi altri posti ,a scrivere di me
e dei propositi della sera per il giorno appena passato
consapevole che il giorno dopo sarà diverso
magari peggio,ma sperando sia un altro giorno
uno in più per rimettere in sesto quello che
a pensarci bene andrebbe già a posto cosi…
ma ,come tutti,mi piace pensare che il giro di boa sia lontano
ancora tanto,che non è ancora il tempo degli ” ormai”
e che quel cielo ancora non ha visto un cazzo di ciò che possiamo fare
che ne per me ne per nessuno sia mai il tempo di dire basta!
che comunque vada vengano pure i momenti tristi
e quelli fantastici
ci sarà la degna accoglienza per tutti.

pensarci male non è

e poi ancora quel dannato blog
era un disordine ordinato forse
o forse lo era solo per me ,non so
e poi scrivere…
anche su appunti
non fa niente se non è un blog
senza nessun altro occhio
scrivere è non perdere le cose
e non scriverle le confonde
il tempo confonde lineamenti e figure intere
restano le sensazioni dei momenti più significativi
ma anche quelle verranno spazzate
come foglie al vento
sotto le frustate di tempeste sempre più forti
e ora e ormai le età si avvicendano
come nelle migliori staffette
e vederle correre distoglie
come non dovrebbe forse
forse davvero un post è una vita
un fermo immagine.

un uomo un blog

è quello che poco si potrebbe sopportare
ed è quello che m’hanno detto
o quello che ho capito
e quello che mi ha deluso
io volevo essere altro, o sono altro
questo confino elettronico è cosi triste
da pensare di smettere
e vivere l’unica vera vita
con tutta la passione dovuta
così come forse davvero è giusto
però ora scrivo l’ennesimo post
in un posto nuovo
dove non ci sono gli occhi di altre vite
e questa solitudine che ho scelto
spero non mi faccia smettere di svuotare
quello che da dentro davvero impegna
le mai infinite energie di ogni giorno.

torno subito

e cosi ero prima, e cosi voglio diventare
e cosi ora non sono
e non mi piaccio
no no …
ricordo un film, o meglio una frase:
” volevo dire qualcosa che impressionasse una mente inferiore ,solo che quella mente è la mia”…
sono cosi ora
guardo tutto dal basso
e il brutto è che non voglio salire
mi pare che quaggiù ci sia il meglio
il pù bello
qua tra tanta gente cerco quello che attira i miei sensi
e se sono tutti meglio ancora
inutile però nascondere la delusione
la stessa che immancabilmente colora i vetri delle mie finestre
sapessi che brutta la luce del sole attraverso.

di carezze…e baci

ci sono i baci dalla parte del cuore
poi ci sono i baci e le carezze
e c’è chi mi tiene a bada
e chi mi calma i battiti
io che non voglio “calma”
io che voglio un cuore a mille
lo stesso che a mille non s’è rotto
lo stesso che ha qualche placca di titanio intorno
e lo stesso che metto avanti nelle battaglie
sempre il solito audace…lui
e la mia mano piena di profumi per il leone
per la sua bocca calda e pericolosa
nella quale metterei la testa
per un’ora di adrenalina
per un anno di vita
per l’ennesimo respiro
occhi chiusi e braccia aperte.

” Ci sedemmo dalla parte del torto ,visto che gli altri posti erano tutti occupati”.

io poi non ci credo tanto nell’aver torto…
credo piuttosto:
che dispiace non poter o voler provare il contrario
che il peccato capitale dell’ accidia sia un peccato davvero brutto
che oltre questo, altri due o tre mi garantiranno l’ingresso all’inferno
e che parlarne cosi tranquillamente farà ridere di brutto i diavoli addetti
mentre allora io avrò smesso da un bel pezzo .

“C’è un tempo perfetto per fare silenzio”

Non è importante il tempo intorno,o chi altro c’è intorno, non è importante neanche dirselo,perchè di cuore e altro connesso si sono riempiti interi giorni e notti, tanti pensieri come queste lettere ,tanti buoni tra alcuni discutibili e previsti.
Io ,l’ho detto, mi voglio bene, e in questo momento più che in tanti altri intensamente simili.
sono al buio spesso ,e intorno un buono resta in silenzio per qualche mistero beffardo, e scrivo e sbaglio e correggo e penso se sarà una mail o un post,quel ,questo blog sono io,cosi come ho sempre voluto fosse,lo stesso che era, e che da qualche altra parte sarà.
Conosco i miei diritti e i miei doveri , dove per diritto intendo lo spicchio di felicità e buontempo che mi è stato riservato di cui non si conosce l’entità per non permettere pause.
Ai doveri sfuggo come chiunque e come chiunque alle strette apro la giacca e mostro il petto e non chiudo gli occhi per il coraggio di cui dico a me e solo e sempre a me che spesso mi ha aiutato a non lasciarci le penne o ad uscirne spelacchiato lo stesso che non voglio cercare quando davvero davvero dovrei e dovrei eccome ,quando si dirà ancora di diritti/doveri.