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delle civette

un mio amico in ospedale ,e dieci ,dieci minuti di visita in ospedale
un taglio netto al tallone di achille ,e chissà perchè penso davvero ad Achille, poi scappo da la dopo che un signore del nordafrica mi sbandiera una flebo vuota con annesso ago infilzato in vena in attesa di un intervento,torno a casa, pranzo,e un mio amico mi racconta di come si sia rotto il tallone di achille,che chissà perchè ripenso ad Achille anche mentre mi racconta di come ,nella stessa mattinata suo figlio si sia procurato tre punti di sutura sulla testa,e per finire mio padre che mi racconta che nei dintorni c’è una civetta che pare si debba portare via tre,o cinque,o sette persone,facciamo due conti e nello stesso isolato e nell’arco di un mese sono morte quattro persone.
Ci sono molte attenzioni qua,ultimamente , con conseguenti controindicazioni

fuori sede

ieri mattina ,un giudice un caffè ed un estratto conto che non torna
tutto mischiato con 35 gradi
e parecchia umidità
il caffè amaro con lo zucchero
nel luogo più ostile del mondo
lui aveva i capelli bianchi
e non mi avrebbe riconosciuto
avrei dovuto spiegargli chi ero
un misto di imbarazzo e paura
mi avrebbe liquidato con un “in bocca al lupo”
ignorando,per prassi, la minchiata.
meglio un batticuore odioso gusto caffeina
entro poi in banca, e li apatico e brutto
dico ” che c’entra fuori sede,a me mancano 400 euro”
sono stufo
chiudo cosi
era un appunto sotto un foglio bianco
punto

Di movimento

è un confino virtuale
un posto da dove si può solo dire
con un’apparente libertà
dove le urla sono silenziose
come in un limbo d’acqua,sottacqua
dove qualcuno passa,sente e considera
è però un modo per non sentirsi morire dentro
le parole che nessuno direbbe cosi
parole che sono aria da respirare
che altri fanno proprie perchè senza padri
le stesse che si nascondono dietro più palesi gesta
parole degne più di altre
e questo stringe,costringe
non soffoca
ma si porta dietro un’infinita rassegnazione
per uno status ,prima di tutto
scelto,poi consigliato ed infine dettato
difficile da disarcionare
e come tanti conosco la labile teoria e resto qua
piccolo,e bluff se mi riesce.

di un castello fuoritempo

…solita sabbia
che a correrci appensantisce
poi un castello in anticipo
o in ritardo…
e uno sfondo mare
sotto un cielo sul finire
e il tutto sembrare autunno
a maggio
come a voler dire
si confondono tutti
più o meno,e io mi metto sul più.
definire qualcosa,è archiviarla
sviscerarla ,stenderla
su un letto di freddo acciaio
e aprire qualcosa che inevitabilmente morirà
che spesso è già morta
io non voglio capire
il tempo che ci si perde è insano
e delle volte ne passa cosi tanto che
non fa festeggiare alla fine
la scontata scoperta
mi piace restare sorridente e non sapere
e non smettere avendolo capito.

di un capitano e le sue cianfrusaglie

sto perdendo di vista le belle cose
tutto si sta complicando dannatamente
forse tornerò a sognare quando un’età si chiamerà “terza”
non posso aver fretta di quello
eppure continuo a cercare di riempire degnamente
ogni ora della mia giornata,del mio tempo
senza nessuno che mi aiuti in questo
senza che mai lo permetterei poi
comincio a risentire quella solitudine
che mi ha devastato tempo fa
sono un non comune animale da compagnia
ecco la verità
per anni ho pensato di farcela
sono stato il più duro di tanti
sempre ,in piccole società
e sempre tra i primi banchi
ad affogare le lacrime quando tutti piangevano
a sentirmi dire di meritare di essere bollito nel bicarbonato
a farmi chiamare cinico ,bastardo…
senza provare nulla se non fastidio per questo
avrei potuto dare mille spiegazioni per ogni mia scelta o opinione
mille diverse e mille vere…
ora ,comincio ad esserne stanco, consapevole
e non c’è niente di più struggente per un capitano
vedere la propria nave che va giù
sono si ,un capitano:
il mio!
e andrò giù se servirà
giu a recuparare tutto
perchè posso anche star a guardare
ma sono sicuro che nulla si disperderà
non esiste un mare più grande dei pensieri
la vera paura è nel perderne la voglia

di un vecchio

c’è un signore ,vicino casa mia
ma vecchio..
cosi vecchio che credo abbiano smesso di contargli gli anni
lui ogni giorno prende il bastone e passa davanti casa
va e viene un paio di volte
credo faccia girare un pò quel sangue stanco
ogni passo sembra l’ultima fatica di Ercole
il mio cane deficiente gli abbaia indispettito
e lui ,che chissà quanti cani avrà visto, neanche lo guarda
poi si siede sulla porta del garage e aspetta
forse il prossimo giro
o la Morte
o qualcuno che gli parli
e non dice
non dice mai
ma mi saluta ogni volta
e mi piace.
Luigi…
Luigi è stanco, si vede
è tristissimo
ci sarebbe da scommettere che ha mandato l’anima avanti
magari a dare un’occhiata su uno scontato miglior aldilà
i soliti parenti che non vengono
la sua casa ferma a chissà quando…
i suoi abiti soliti e larghi
diventerà un fantasma
in silenzio
come quelli che non ho mai dimenticato
come quelli che continuano ad esistere perchè non li hanno scordati
come quelli che avranno avuto la fortuna di aprire la porta a madame Morte e dirgli:
” ..,TI ASPETTAVO”.

di un ” bel” giorno

“non pensarci tanto
potresti ammalarti!”
hai le carte dalla tua
fottitene!!!”
hoo, certo che no,,
“sono un figlio di puttana io !
ricordi?
ho visto troppo per accecarmi”.
non temete per me..non fatelo
spendete meglio il vostro tempo
in fondo in fondo ve ne fregate
come io faccio con voi o coi vostri cazzi!
“non dire cosi quando finirà sarai premiato”..
intanto oggi sono io a gestire l’ingestibile ”
che mi avete creato attorno…
“sei sgorbutico oggi…meglio lasciar perdere…”
e fuori campo,,,(ma non tanto ) : ” che bastardo che sei”…
e ancora..
” fai bene”..
febbraio mese del cazzo,,,sparisci!
16.02.2007

di un cane che ruba i pensieri

c’è un cane che attraversa la strada di colpo
e un autobus frena
e la gente mezza assopita da un ‘ora di viaggio
si sveglia
e i pensieri di ognuno volano via
sposi,lavoro
figli,salute
soldi
stato
chiesa
donne
calcio
(e deviazioni asimmetriche)
svaniscono in un attimo!
ma non erano cose importanti???
dopo si riparte…
e si ricomincia da un punto diverso
magari da un cane che attraversa la strada
con il sorriso del ladro stampato sulla faccia
il sorriso di un cane che ruba i pensieri.

di questa calma

arriverà quel momento che scriverò le cose ovvie
quelle che devono essere scritte per non perderne i lineamenti
quelle per cui questo blog esiste poi
un notes…
uno di quelli che tieni al lavoro,o da qualche altra parte che non sia casa
uno segreto,a cui ci arrivo dal blog di un’altra persona
per scriverci le cose che non si dicono
che annoiano a volte…
che qualcuno di passaggio legge…
magari rabbrividisce,magari sorride,magari commenta
Questo momento di calma
consapevole preludio di una prevista tempesta che mi rimetterà alla prova
che mi sfinirà ma non finirà
ogni sera prima dell’ ” esame”,puntuale,decisa e ostinata un’insonnia calcolata…
E tutto il resto va bene.
detto con tutta l’importanza che si può immaginare.
15/2/2007

un tuffo indietro

2007-01-24 18:38

LA CONSULTA BOCCIA LA LEGGE ‘PECORELLA’
ROMA – La Corte costituzionale ha bocciato la legge ‘Pecorella’ sull’inappellabilità delle sentenze di proscioglimento. In particolare, i giudici della Consulta hanno dichiarato illegittimo l’art. 1 della legge nella parte in cui esclude che il pm possa proporre appello contro le sentenze di proscioglimento. Illegittimo anche l’art. 10 della legge nella parte in cui prevede che sia dichiarato inammissibile l’appello proposto dal pm contro una sentenza di proscioglimento prima del 9 marzo 2006, quando è entrata in vigore la legge ‘Pecorella’.

La Corte Costituzionale ha invece dichiarato manifestamente inammissibile – e quindi non è entrata nel merito della questione – la questione di legittimità costituzionale dell’art. 576 del codice di procedura penale e dell’art. 10 (commi 2 e 3) della legge ‘Pecorella’, per quanto riguarda l’appello della parte civile contro le sentenze di proscioglimento. La decisione è stata resa nota con un comunicato di Palazzo della Consulta alla conclusione della camera di consiglio dei giudici costituzionali. La sentenza verrà depositata nei prossimi giorni.